LA COMUNICAZIONE
Uomini e donne hanno modi molto diversi di comunicare.
Le donne sono dei veri e propri giocolieri, trasmettono in continuazione concetti, informazioni, notizie, emozioni, destreggiandosi con abilità e generosità, mentre gli uomini faticano non poco a tirar fuori le parole, spesso strutturate in frasi monosillabiche, assolutamente prive di enfasi, di fronzoli sintattici.
Il motivo di tanta differenza ancora una volta è da ricercare nella struttura del cervello e negli ormoni.
Il cervello della donna, ha ben due aree deputate alla comunicazione; una situata nel lobo sinistro e l’altra nel lobo destro. Le due aree consentono alle femmine di imparare prima e meglio a parlare la lingua nazionale , nonché, lingue straniere e di avere la capacità di scrivere meglio. Non a caso, le femmine, nella scuola, riescono meglio nelle materie letterarie, almeno agli esordi della carriere scolastica e di avere, inoltre, una migliore grafia.
L’atto di parlare stimola nella donna la produzione di OSSITOCINA, il neurotrasmettitore del piacere. Diciamo che il parlare potrebbe essere paragonato ad un orgasmo; alla donna produce le stesse reazioni biochimiche.
Per i maschi , parlare non costituisce facoltà celebrale dominante, essi, non dispongono, infatti, di un’area specifica per tale abilità, bensì viene impiegato tutto l’emisfero sinistro. Fin dalla preistoria, l’uomo cacciatore, aveva imparato a comunicare con i suoi simili attraverso dei segnali corporei per non spaventare la preda e tale informazione è rimasta in qualche modo impressa nei geni.
Uomini e donne hanno un rapporto molto diverso col telefono: per la donna è un modo per mantenere i legami affettivi, per l’uomo è solamente uno dei tanti mezzi di comunicazione.
Uomo e donna hanno modi diversi di separare e immagazzinare le informazioni : gli uomini riescono ad accantonare momentaneamente i problemi, le donne continuano a rimuginare e ne parlano.
Il parlare di un problema è per la donna il modo per liberare la mente e per identificare il problema stesso. Una donna che al termine di una giornata lavorativa, inizia a parlare al partner di tutto ciò che le è successo, non sta cercando soluzioni, ma ha semplicemente bisogno di destressare la mente.
Per un uomo, “parlare” significa raccontare i fatti. Puri e semplici fatti. Niente altro. In genere quando un uomo ha un problema o gli viene richiesto di risolvere un dilemma, chiede di essere lasciato solo. Solo dopo aver riflettuto, nel corso di lunghe “riunioni” a porte chiuse , si sente pronto ad esporre il suo punto di vista ed eventualmente a fornire la soluzione al problema.
Se l’uomo si ritira in conclave con sé stesso , la donna al contrario pensa a voce alta! E’ in grado di elencare cosa deve fare in una determinata giornata, con tanto di particolari e di eventuali alternative, così come, è in grado di raccontare il film che ha visto la sera prima come se fosse lei la protagonista. L’uomo si limiterebbe a dire “bello o brutto”
La donna crede che questo suo parlare sia un modo per condividere la vita, le emozioni, mentre l’uomo che è strutturato per risolvere problemi, pensa che lei gli stia conferendo una carico di problemi da risolvere.
Quando nel lavoro, una donna si confronta con uomini, deve assolutamente imparare a comunicare da uomo, ovvero, parlare solamente dopo aver riflettuto , fornendo informazioni precise in modo conciso.
L’uomo, incalzato dalle domande di una donna, che cerca semplicemente di instaurare una conversazione , si sente sotto processo e per evitare di dover parlare gira le stesse domande a lei che non vede l’ora di raccontare la sua giornata. L’uomo in genere si chiede da dove possano sgorgare così tante parole e altrettanto anela al silenzio per poter riposare un po’ dopo “la caccia”
L’attività lavorativa logora nell’uomo i livelli di testosterone. Al rientro a casa “il cacciatore” è stanco e soprattutto scarico e per ripristinare i livelli di ormone, ha bisogno di stare in silenzio e di fare altro (guardare la tv, giocare alla play station, leggere il giornale). Non ha bisogno di parlare, perché il parlare lo stancherebbe ulteriormente. Dopo circa un’ora di “altro” l’uomo è pronto per starvi ad ascoltare (forse).
Quindi, se volete comunicare con un uomo, attendete che sia riposato e soprattutto, attendete che abbia finito di fare le sue cose. Un uomo impegnato in un’attività qualsiasi è praticamente sordo.
Per comunicare con un uomo è necessario :
- Esprimere un pensiero alla volta
- Formulare frasi brevi e semplici
- Parlare in modo chiaro e diretto
- Dargli modo di riflettere.
Quando l’uomo si esprime, usa frasi brevi e strutturate: iniziano in modo semplice, definiscono oggetto e soggetto e hanno una conclusione netta.
Il mondo della comunicazione non è solo conoscere questi aspetti ma va ben oltre. L’attenzione ai dettagli di colui o colei che ci sta parlando, il modo in cui dice le cose,il suo modo di gesticolare che ci indica in maniera esplicita il suo gradimento o meno alla conversazione che stiamo tenendo.
Nei saloni,queste procedure sono essenziali per cogliere quei piccoli particolari che ci permettono di interagire in maniera efficace e poter soddisfare ogni più piccola esigenza del cliente e del salone stesso.
La comunicazione è quindi un mondo che va presa in seria considerazione.
Parrucchieri e clienti di certo possono raccontare piccole esperienze….fatelo!!!