Recati nei saloni aderenti all’iniziativa 7days women per scoprire le molte sorprese a te riservate,piccoli grandi gesti dedicati ad una persona speciale: TU.
Questa è la sesta storia.La storia di una donna dalle umili origini che ha cambiato una nazione e a suo modo …il mondo intero. E TU…CHE DONNA SEI ?Racconta nei commenti la tua storia o di una donna che conosci che in qualche modo ce l’ ha fatta e ha cambiato il suo destino.
La principessa del popolo . In questo Teaser, con poche immagini si capisce da subito che le parole e un film non basterebbero a descrivere la storia di chi a modo suo…la storia l’ha riscritta.
Oggi Parliamo di Diana Spencer il 1 luglio 1961, la principessa Diana divenne Lady Diana Spencer dopo che suo padre acquisì il titolo di conte, nel 1975. La principessa sposò l’erede al trono britannico, il principe Carlo, il 29 luglio 1981. Ebbero due figli, ma divorziarono nel 1996, destando grande scalpore. Lady Diana continuò comunque a mantenere un alto livello di popolarità nella popolazione britannica. Morì in un incidente d’auto, dopo aver tentato di sfuggire ai paparazzi di Parigi, nella notte del 30 agosto 1997; la dinamica dell’incidente desta ancora molti dubbi.
Teorie del complotto
Possibile coinvolgimento del MI6
Voci riguardanti un coinvolgimento dei servizi segreti britannici nell’incidente sono iniziate a circolare dal 1998. Morti sospette susseguite nel tempo di persone più o meno collegate alla storia della morte di Lady D, hanno dato credito a questa teoria, cui il più grande sostenitore è sempre stato Mohamed Al-Fayed, padre di Dodi.
Ulteriore prova di un loro serio coinvolgimento sono le dichiarazioni dell’agente dismesso presso i loro servizi, Richard Tomlinson, che per l’indagine Paget dichiarò che l’incidente fu eseguito da alcuni agenti del MI6 che utilizzarono un raggio laser per accecare l’autista e farlo sbandare, ciò va a confermare le testimonianze di chi affermava di aver visto un forte bagliore subito prima dello schianto. La polizia francese eseguì un mandato di cattura per Tomlinson nel luglio 2006 per il suo diretto coinvolgimento nella morte di Diana.
Possibile coinvolgimento della famiglia reale
Sull’onda della teoria che vede il MI6 complice dell’incidente, il mandante del progetto omicida sarebbe da ricercare nel principe Filippo di Edimburgo, personaggio di spicco in un complotto che lo vedrebbe artefice della tragedia e capo dei servizi segreti deviati.Il ritrovamento di una lettera scritta da Diana in persona alcuni mesi antecedenti la morte, in cui si spiega timorosamente la paura di venire uccisa tramite incidente stradale orchestrato dal suo ex marito Carlo, principe di Galles.
I motivi che avrebbero spinto la famiglia reale ad uccidere la donna sono da riscontrarsi nella sua relazione segreta con Dodi Al-Fayed, di cui Diana sarebbe rimasta incinta; un figlio di origini arabe, che quindi sarebbe diventato fratellastro dell’erede al trono, avrebbe creato una situazione molto scomoda.
Morti sospette
Alla morte della principessa, seguono suicidi o incidenti di persone vicine alla defunta o al caso della sua morte: la prima morte collegata alla storia della Principessa, è stata quella della guardia del corpo Barry Mannakee, con il quale ebbe una relazione a Kensigton House. La guardia fu trasferita, e rimase successivamente vittima di un incidente in moto in Scozia nel maggio 1987. Questa però non è inerente alla lista delle morti collegate all’incidente, ma permane tra le cause irrisolte. Il fotografo James Andanson viene trovato morto nel 2004 in un bosco, a seguito di un presunto suicidio, nelle campagne francesi di Montpellier. Alla sua morte fa seguito quella di Frederic Dard, lo scrittore al quale Andanson confidava d’esser stato presente con la sua Fiat Uno nel Tunnel de l’Alma.
La principessa in una lettera scritta pochi mesi prima del decesso e consegnata all’ex maggiordomo accusa Carlo di volerla uccidere simulando un incidente d’auto. La missiva, a lungo ignorata, è stata acquisita dall’inchiesta in corso nel Regno Unito sulle cause della sua morte.
Credits:Wikipedia